martedì 26 agosto 2014

Torta all'olio con yogurt e colata di mirtilli


A volte le cose non sono come sembrano, altre volte non escono come ce le siamo immaginate nella nostra testa, altre ancora le situazione più difficili ci spaventano in principio, ma ci meravigliano poi....

Ragionamenti contorti oggi nella mia mente insana, ma solo per dire che questo dolce, di sicuro non doveva essere così, non era così che l'avevo disegnato nella mia testolina.....e invece, oggi, il mio carattere competitivo non mi ha ostacolata, anzi mi ha fatto credere che anche un dolce così era degno di essere pubblicato..... e ammirato.

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mercoledì 20 agosto 2014

La Panzanella

Ancora una volta la semplicità e la tradizione fanno da padrone nella mia tavola e oggi ci tengo tantissimo a presentare questa ricetta tipicamente toscana, uno dei nostri piatti poveri per eccellenza, ma che in estate non manca mai nelle nostre case come nei menu di numerosi ristoranti...



La Panzanella nasce come piatto di recupero, per consumare il pane raffermo avanzato che sostava nella madia.
Come sapete nella scorsa metà del secolo il pane veniva fatto in casa circa una volta a settimana e come racconta spesso mia nonna, i primi due giorni era buono, ma poi si induriva sempre più e le abili massaie erano costrette a doverlo consumare sotto altre forme: ecco che d'inverno facevano la ribollita e d'estate panzanella a volontà!
E con cosa lo potevano mai condire questo pane raffermo e ammollato? Con quello che trovavano nell'orto!
Di certo, d'estate non c'erano finocchi e cavoli, ma colorate e fresche verdure di stagione: pomodori innanzi tutto, maturi e rossi, peperoni verdi, cetrioli, basilico profumato e l'immancabile cipolla rossa.



Apparentemente di facile esecuzione, questo piatto necessita di ingredienti fondamentali che ne autenticano il sapore inconfondibile come il pane cotto a legna con farina preferibilmente macinata a pietra, verdure freschissime e olio extravergine di oliva.
Ne esistono diverse versioni e potete modificarla anche a vostro gusto come più vi piace, qui da noi, ogni famiglia ha la sua ricetta, ma io vi propongo la versione basic, quella originale....

Da qui in poi decidete voi, se gustarla così o dare spazio alla fantasia travolgendo anche le ricette che sembrano rigide e impostate...in cucina, così come nella vita, tutto è possibile....



Ingredienti:

350 - 400 gr di pane raffermo cotto a legna
3 pomodori
1 cetriolo
1 peperone verde
mezza cipolla rossa
basilico fresco
sale
olio extravergine di oliva
aceto di vino bianco



La prima operazione da fare, quella più delicata e dalla quale dipenderà la riuscita del piatto è bagnare il pane. Mia nonna lo tiene in ammollo fino a quando non ha assorbito così tanta acqua da diventare il doppio del suo volume iniziale!!!! Ma in realtà (e non sai nonna, quanto mi dispiace contraddirti) il pane deve essere bagnato a intervalli per fa sì che non risulti completamente zuppo.

Quindi bagnatelo e tenetelo a scolare in uno scolapasta, dopo pochi minuti passatelo di nuovo sotto l'acqua corrente e così via per un altro paio di volte. Dopo di che iniziate a sbriciolarlo e metterlo in una ciotola.

Tagliate la cipolla a fettine sottili e tenetela a bagno nell'acqua per cinque minuti.
Nel frattempo tagliate tutte le altre verdure a tocchetti e unitele al pane.
Aggiungete la cipolla scolata dell'acqua, le foglie di basilico e condite con sale, abbondante olio e pochissimo aceto.

Amalgamate bene e lasciate riposare a temperatura ambiente almeno un'ora prima di servire.




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mercoledì 13 agosto 2014

Peperonata al finocchietto selvatico

Ricaricata da una settimana di mare bellissimo e spiagge bianche, ritorno finalmente qui...

Ho avuto un sacco di problemi di connessione e prima della partenza non ho potuto salutarvi a dovere, quindi propongo oggi la ricetta che è rimasta in archivio per più di dieci giorni....
Un piatto davvero molto semplice, ma nella sua semplicità ricco di profumi estivi che ti riempiono il naso appena rientri in casa.



Profumi che sanno di campagna, di sane passeggiate lontane dai rumori della città, di insetti ballerini che ti ronzano in torno per poi spostarsi su un fiore colorato o tra le leggere foglie di un'erba aromatica.


Ho pensato di arricchire i miei peperoni proprio con le foglie del finocchietto selvatico, un'erba aromatica profumatissima che amo in particolar modo e che adoro gustare su molti tipi di carne, pesce, verdure e pasta.
Mentre la pietanza sta quasi per raggiungere lo stadio finale della cottura, prendo le forbici dal cassetto sotto i fornelli, esco in giardino, scendo le scalette che mi portano nella parte inferiore del prato, in mezzo alle frasche degli ulivi che il vento fa muovere.... e già a pochi metri dagli alti e snelli arbusti del finocchietto sento già il loro profumo....
Ne colgo un mazzetto, rientro in casa e profumo il mio piatto, un tocco magico che fa la differenza....



Alla prossima.....
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